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Unicorn Overlord – La recensione

Vanillaware torna sulle scene con uno strategico titanico. Ecco la nostra recensione di Unicorn Overlord

  • Titolo: Unicorn Overlord
  • Piattaforme: Playstation 5, Playstation 4, Xbox One, Xbox Series X/S, Switch
  • Developer: Vanillaware
  • Publisher: ATLUS
  • Distribuzione: Digitale/Fisica
  • Data d’uscita: 8/03/2024

Quando si tratta dei videogiochi Vanillaware c’è sempre da attendere trepidanti la loro data di uscita. La piccola software houses di Osaka infatti, si è meritata nel corso degli anni una certa notorietà grazie a titoli come Odin Sphere, Dragon’s Crown e 13 Sentinel Aegis Rim, proponendo idee sempre nuove, intrecciando vari archetipi di gameplay tra di loro e ammaliare con il loro art design, con personaggi dalle estetiche esuberanti e scorci evocativi che oscillano tra l’epico e il nostalgico.
Dopo una travagliata attesa di dieci anni, intrecciandosi con altri progetti che ne hanno rallentato lo sviluppo, Unicorn Overlord, pubblicato da Atlus, ha finalmente la possibilità di venire alla luce, proponendo uno strategico di tipo RTS (Real Time Strategy) che ci immerge in un’ambientazione in chiave High Fantasy, in cui un crudele tiranno getta nel caos totale l’intero continente del Fevrith, unendo il mondo sotto un unico stendardo di oppressione chiamato Zenoira.

La ribellione di Alain

Sta al giovane principe Alain e al suo esercito di Resistenza, il compito di salvare il mondo e reclamare il suo trono usurpato. Fin dai primi momenti di gioco infatti, ci viene illustrato una sequenza di eventi, che grazie alla eccezionale direzione artistica, e ad un evocativo e convincente sound design, ci introduce ai primi personaggi chiave e ad una serie di tutorial, che spiegano in modo chiaro il nucleo del sistema di gioco, dandoci poi l’opportunità di scegliere tra ben quattro modalità di difficoltà, in grado di bilanciare correttamente l’esperienza di gioco anche ai poco avvezzi del genere.

Il mondo di gioco è aperto, con una visuale isometrica, dove è possibile muovere liberamente il Principe Alain nelle varie aree tramite dei sentieri, che possono condurci alla storia principale o a missioni secondarie.

Inizialmente, nelle fasi primarie, il percorso resta su un binario lineare, per poi aprirsi del tutto, dando il libero approccio ad ogni regione a patto che si accettino i rischi di inoltrarsi in aree ben sopra il proprio livello. La libera scelta, e l’esplorazione sono uno dei punti di forza maggiori del titolo, che però può arrivare a soffocare e appiattire la difficoltà di progressione nel caso si scelga di addentrarsi e sfidare aree di livello più alto per prima, e quelle più basse in seguito. Un problema che può essere mitigato dall’enorme quantità di unità, sia uniche che assoldabili, a nostra disposizione, incentivando quindi lo schieramento di unità sottolivellate per mantenere tutti allo stesso passo.
Con ben cinque regioni esplorabili, con forti, villaggi e città da riconquistare, oltre alle cacce al tesoro, quest secondarie e numerosi altri segreti, Unicorn Overlord si conferma il titolo più grande e ambizioso realizzato da Vanillaware.

Il gameplay di Unicorn Overlord è strutturato come una chimera tra lo strategico a schieramento a scacchiera e quello in tempo reale. Gli scontri sono dettati dalle combinazioni di unità schierate in linee e colonne, dove bisogna valutare strategicamente il loro posizionamento ideale per gli scontri.
Le battaglie avvengono automaticamente là dove due unità nemiche si incrociano nella mappa, mostrando una schermaglia dove viene visualizzato lo scontro, che si avvia e si conclude quando i PP e PA (Punti Passivi e Attivi) di entrambe le unità si esauriscono. Se l’esito dello scontro è positivo, si ha la possibilità di tornare in marcia verso l’obiettivo, mentre se è negativo l’unità viene forzata in un periodo di immobilità, restando inermi di fronte all’avanzata del nemico.

Il posizionamento sulla scacchiera, l’equipaggiamento e le classi saranno dunque di vitale importanza per determinare le sorti di una battaglia, oltre che a sfruttare le complessità della mappa, gli strumenti di assedio come baliste e catapulte, le Abilità di Valore delle unità e gli innumerevoli oggetti consumabili, che offrono un vantaggio tattico notevole per ribaltare le sorti di ogni scontro.
La parte più complessa del titolo è senz’altro l’assegnazione dell’ordine dei comandi. Si può infatti modificare il comportamento delle azioni passive e attive tramite una tabella nel menù di schieramento, impostando ordini precisi come attaccare solo determinate unità o dare priorità al danneggiamento della prima o seconda fila, e molto altro. La lista dei comandi è immensa e si può modellare a proprio piacimento ogni singola azione, per ottenere il massimo da ogni scontro. Sfortunatamente però le reali complessità del titolo non vengono sfruttate al proprio meglio nelle difficoltà intermedie, che anche grazie al tasto di ottimizzazione automatica, trivializza quasi del tutto questa meccanica, che vede solo il suo utilizzo in una manciata di situazioni.


Un’altra meccanica cruciale per il progresso all’interno del titolo sono l’ottenimento di Medaglie: una valuta che accumula dei punti ogni qual volta si completa un incarico, quale sia una missione secondaria, principale, o la consegna di materiali agli insediamenti riconquistati dalle grinfie di Zenoira. Le medaglie vengono utilizzate per espandere la scacchiera delle unità, arruolare mercenari o evolvere le classi dei personaggi.

Espandendo l’influenza dell’Esercito di Resistenza attraverso il continente si potrà avere accesso ad un cast di personaggi che superano le sessanta unità, ognuno con la propria storia, ruolo e persino classe. Salendo il proprio punteggio di fama è possibile evolvere quasi tutte le classi, che vantano a sua volta di circa sessanta ruoli differenti, creando quindi un complesso e affascinante sistema di Carta, Forbici, Sasso che offre un ventaglio di combinazioni diverse nelle schermaglie.

Tra i vari personaggi possono sbocciare dei legami affettivi, sia combattendo assieme, sia mangiando nella locanda, e oltre ad offrire dei bonus in battaglia, si possono vedere dei brevi intermezzi dialogati dove si osserva il progredire delle loro storie e personalità. Seppur una meccanica gradita, su questo fronte Vanillaware avrebbe potuto osare di più, poiché le loro interazioni sono mostrate solo attraverso i loro sprite nella mappa aperta, dove le loro gesta ed espressioni sono illustrate da dialoghi muti con linee di testo su vignetta. Inoltre, anche complice la grandezza del cast, non tutti i supporti offrono momenti memorabili. È possibile inoltre scegliere e sposare alcuni personaggi, tramite l’utilizzo di un anello che troverete progredendo i vostri passi nel continente.

La caratterizzazione dei personaggi non è delle più eccezionali, ma lo sono abbastanza da affezionarvi ad ognuno di loro, a vivere i loro momenti più tristi e dolorosi, ma anche quelli simpatici e felici. Un grande contributo nei loro riguardi sta in gran parte nella bellezza estetica della grafica offerta da Vanillaware, che unita a scorci che sembrano usciti da dei dipinti, mettono in risalto tutta la malinconia degli scenari di guerra e di distruzione, seminati da Zenoira durante la loro conquista.
La storia e il World Building di Unicorn Overlord non offrono nulla di originale, tutto sa già visto e rivisto, ma riesce ugualmente ad essere avvincente e curato, offrendo al giocatore più interessato un Compendio accessibile in ogni momento, con la lore dei personaggi, del mondo, dei luoghi, oggetti e eventi che caratterizzano il folklore e la timeline di gioco. Le varie sfaccettature, intrighi, uniti al passato e presente del Fevrith, offrono una godibile immersione, che seppur resta sempre nel banale scenario classico del archetipo narrativo del Viaggio dell’Eroe, non stona con quello che il gioco vuole offrire con il suo gameplay e stile grafico fiabesco.

Per terminare la storia di Unicorn Overlord si stimano intorno alle 50 ore di gioco, raddoppiate se si vuole completare la mappa al 100%, completare ogni side quest e se si vuole massimizzare ogni aspetto dei personaggi. Il gioco offre anche una Modalità Arena, dove si possono affrontare schermaglie contro squadre di livello sempre più alto, che vi forniranno una valuta aggiuntiva che potrete spendere nel negozio apposito. Completare l’arena inoltre vi donerà un’unità unica che entrerà a far parte della Resistenza. Se questo non fosse abbastanza, ci si può mettere alla prova con schermaglie PVP, dove si può mettere a confronto le combinazioni delle nostre unità contro quelle di giocatori in tutto il mondo.

Bocciata invece l’idea di una modalità New Game Plus, del tutto assente dal titolo, sostituita da una difficoltà aggiuntiva una volta completato il gioco. Tale difficoltà sbloccherà la Permadeath dei personaggi che vengono sconfitti in battaglia. Se si prende in considerazione il voler accettare tale sfida, più tutto ciò che il mondo di Fevrith ha in serbo con sé, Unicorn Overlord è un’esperienza molto longeva, discretamente rigiocabile e godibile sotto ogni possibile aspetto.

Commento finale

Vanillaware fa di nuovo centro con il suo Unicorn Overlord, che grazie al suo gameplay divertentissimo e vasto, la sua impeccabile art direction e un’ incalzante colonna sonora, si conferma uno dei migliori titoli strategici degli ultimi anni, cavalcando una forte ispirazione ai grandi classici come Tactics Ogre, Fire Emblem e Final Fantasy Tactics, proponendo però una ibridazione coinvolgente, funzionale e originale.
Con un ricchissimo cast di personaggi variegati e classi interessanti con cui poter giocare e sperimentare, nonché ad un libero approccio ai vari scontri nella grande mappa di gioco, Unicorn Overlord è in grado di tenere incollati allo schermo veterani e neofiti del genere, regalandovi emozioni e soddisfazioni.
Anche se la trama è il World Building non offrono nuove idee nel genere Fantasy, e i supporti tra i personaggi sono un po’ sottotono rispetto alla cura complessiva del titolo, il piatto è troppo ricco per potersi soffermare unicamente su questi aspetti mancanti. Senza dubbio ci troviamo di fronte ad un nuovo standard del genere strategico, che grazie anche alla difficoltà liberamente modulabile in qualsiasi momento, accoglie a braccia aperte neofiti e veterani.

Voto : 9,0

Pro

  • Gameplay divertente e appagante
  • Art Design eccezionale
  • Oltre 60 Personaggi e Classi diverse.
  • Totale libertà di approccio tra quest principali e secondarie.
  • Accessibile a tutti, veterani e non

Contro

  • Le meccaniche non vengono sfruttate nelle difficoltà intermedie.
  • World Building poco originale.
  • Supporti tra i personaggi un po ‘sottotono.
  • Un’accurata esplorazione può appiattire la difficoltà.