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Persona 3 Reload – La recensione

Persona 3 ritorna sul mercato con un rifacimento in piena regola. Ecco la nostra recensione di Persona 3 Reload!

  • Titolo: Persona 3: Reload
  • Piattaforme: Playstation 5, Playstation 4, Xbox One, Xbox Series X/S, PC
  • Developer: ATLUS
  • Publisher: ATLUS
  • Distribuzione: Digitale/Fisica
  • Data d’uscita: 2/02/2024
  • Quello dei remake costituisce un periodo ricco di sorprese sul mercato videoludico, con l’arrivo di importanti ricostruzioni come la trilogia di Square Enix con Final Fantasy VII, o i passati (eccelsi) Remake di Resident Evil, anche il brand di punta di Atlus si unisce con il titolo che ha definito e dato origine all’archetipo JRPG/Dating Sim, che lo ha portato ad uno strabiliante successo. Persona 3, un tempo ancora abbracciato all’Interno della nomenclatura della MegaTen series, accoglie dentro di sé tutta l’esperienza che ha reso Atlus così influente nel campo dei JRPG negli ultimi anni, proponendo una totale rivisitazione in chiave moderna di un titolo uscito nell’ormai lontano 2006.

    In Persona 3 Reload vestiamo i panni di uno studente delle superiori, che si trasferisce nella città di Tatsumi Port Island. Fin da subito, il videogioco ci introduce ai suoi toni cupi e macabri tramite l’Ora Buia: una distorsione della realtà che esiste allo scattar della mezzanotte e perdura per un’ora esatta, trasformando tutti gli esseri viventi in bare, tranne chi possiede il “Potenziale” ovvero l’abilità di evocare i “Persona” una manifestazione della propria psiche, che esercitano fonte di potere sia di supporto, che offensivo, per poter fronteggiare le minacce che si celano nell’Ora Buia: delle creature distorte e deformi chiamate Ombre, che si nutrono della mente umana, trasformando le loro prede in vegetali, afflitti dalla Sindrome Apatica.

Una movimentata vita scolastica

Dopo una lunga introduzione ed esposizione della nuova vita scolastica del Protagonista, egli viene inevitabilmente trascinato negli eventi, diventando un “Persona User” e unendosi al gruppo per comprendere i misteri dell’Ora Buia ed eliminarla, assieme alle Ombre.

La doppia vita del protagonista e dei suoi alleati diventa dunque il game loop dell’intero gioco, là dove il giorno si vive un gameplay prettamente da Dating Simulator, nel quale si possono stringere amicizie e legami tramite la meccanica dei Social Link, la notte ci si unisce al S.E.E.S (Specialized Extracurricolar Extermination Squad) per una fase Dungeon Crawler, dove si affronta ed esplora il labirinto del Tartarus: una torre a piani generata proceduralmente e che appare al posto della loro scuola durante l’Ora Buia.

A fare da tramite tra le due distinte fasi di gameplay, c’è la immancabile Velvet Room, dove si possono creare nuovi Persona, potenziandoli e ottenere skill aggiuntive grazie ai Social Link ottenuti e coltivati durante le fasi diurne. Più curate sono le nostre statistiche sociali (Coraggio, Carisma e Conoscenza) più ampia diventa la scelta di approccio ai Social Link, fino ad arrivare alle opzioni romantiche che possono essere estese anche ai membri femminili del S.E.E.S.

Gli scontri a turni con le Ombre mantengono il sistema di combattimento tipico degli Shin Megami Tensei, consolidato con Nocturne e evoluto di titolo in titolo fino a Persona 5 Royal, che Atlus condensa e ottimizza in maniera superba tutta la loro esperienza nel genere, in grado di svecchiare e rendere i combattenti sempre godibili e divertenti anche dopo decine e decine di ore di gioco. Se avete già giocato ai titoli precedenti della saga, non avrete alcun problema a sentirvi immediatamente a casa, grazie ai controlli e alle meccaniche già introdotte nel passato, in aggiunta ad alcune rivisitazioni riprese da Persona 3 FES e l’incarnazione “Portable” come la Modalità Teurgia, dove nell’originale installazione era effettuabile solo dal protagonista e soltanto se si aveva con sé gli adeguati Persona. Nel Remake invece, non solo questa meccanica è estesa a tutto il gruppo, ma il protagonista può attivare l’abilità senza avere i Persona con sé, poiché è necessario solamente averli registrati nel Compendio.

Un altro grande passo in avanti è il Tartarus, nel quale l’esplorazione è levigata da un’importante aggiunta di quality of life, che seppur la sua monotonia resti la stessa che ha caratterizzato la sua precedente interazione, viene mitigata da una grande varietà di eventi e chicche che permettono di arricchire l’esperienza di gioco e di alleggerire quella che altresì sarebbe una scalata fatta di corridoi confusi e stucchevoli.

Lo stile grafico e di presentazione del titolo resta in costante miglioramento, affiancandosi a quello di Persona 5, con menù dinamici dalle meravigliose animazioni, il preponderante ma mai stucchevole uso del blu, per sottolineare la natura malinconica del titolo, fino ad espandersi a tutte le aree esplorabili, trasformando le strade di Tatsumi Port Island in luoghi popolati e immersivi, che aiutano a veicolare l’atmosfera del titolo, unendo lo spensierato via vai di studenti, ai poveri malcapitati con la Sindrome Apatica. Questo contrasto tra vita e morte, della dualità della vibrante e colorata città, che si trasforma di notte in un incubo a occhi aperti, unite alle costanti lotte interiori e dei difetti di ciascun membro del party, rende Persona 3 immacolato nel suo storytelling e nel modo in cui fa introspezione con il suo ricco cast di personaggi attraverso l’anno scolastico, riuscendo con successo a comunicare la bellezza del miracolo della vita, di quanto limitato sia il nostro tempo su questa Terra e di vivere a pieno le nostre vite, senza arrendersi all’idea di un futuro migliore, non importa quanto disperato egli si presenti. Si trattano temi delicati come nichilismo, depressione, apatia, suicidio e malattia, in maniera netta e brutale, portando il protagonista e per esteso tutto il S.E.E.S a maturare ed evolvere, trovando il coraggio e la determinazione di fronteggiare la disperazione della realtà della morte a viso aperto. Inutile quindi girarci attorno, Persona 3 Reload resta un picco assoluto dello storytelling di Atlus, che riesce a commuovere ed emozionare in maniera assoluta, elevando le scene più forti dell’originale e aggiungendo più situazioni e approfondimenti dei vari personaggi, dando ulteriore spazio e contesto anche ai villain.

Eccellente e memorabile anche il comparto sonoro, che nonostante l’assenza di Yumi Kawamura come lead singer dello score di Persona, Lotus Juice e la nuova cantante Azumi Takahashi, fanno un eccellente lavoro, regalandoci canzoni emozionanti come Color Your Night , Full Moon Full Life e It’s Going Down Now. Le iconiche soundtrack di Shoji Meguro sono state a loro volta remixate senza mai snaturarne il tono, restando sempre fedele al tono originale dando al titolo quel tocco nostalgico che farà sorridere con emozione tutti i fan di lunga data.

E infine non si può non parlare del importantissimo cambio di stile dei vari character design, che solo di per sé aggiungono spessore e appeal a tutto il cast esteso anche a tutti i Social Link, ora completamente doppiati a differenza dell’originale, rendendo i personaggi anonimi più interessanti e sprizzanti di personalità, in grado di coinvolgere emotivamente e veicolare le tematiche che il titolo vuole comunicare.

Luci e ombre

Sfortunatamente, nonostante l’eccellenza del titolo, non è comunque esente da importanti problematiche e anche da alcune minuzie grafiche e scelte pigre, che potrebbero rovinare l’immersione. Il problema più evidente è riscontrato nella difficoltà del titolo, che grazie alla grande libertà di approccio nelle meccaniche di crescita e apprendimento dei vari Persona con “La Mano Arcana” a fine di ogni battaglia, e all’aggiunta della precedente menzionata Modalità Teurgia, la difficoltà Normale è pressoché inesistente. È consigliabile infatti avviare il titolo a Difficile o addirittura a Spietata per assaporare una sfida quanto meno accettabile.

Nonostante ci sia un notevole lavoro sulle meccaniche di combattimento a disposizione del giocatore, lo stesso non si può dire dei Boss e delle varie ombre, che restano del tutto identiche in statistiche e mosse uguali al titolo originale, appiattendo ulteriormente la difficoltà generale e privando dei giocatori di vecchia data di scontri nuovi, che non sanno di già visto.

Un altro problema, seppur minore, è l’uso degli sprite del movimento urbano delle persone, spesso sostituite da macchie immobili, prive di personalità e parecchio brutte da vedere. Alcune texture in bassissima risoluzione, che sembrano rimasugli di bozza del titolo originale e la totale assenza di condizioni meteorologiche, senza pioggia, neve, nebbia, o tempo nuvoloso, che rende inesistente il feeling delle stagioni. Sono una serie di limitazioni al design generale che se in un contesto casalingo possono stonare, in ambito portatile il giocatore può mitigarle, come raccontato nel nostro speciale dedicato alla versione su Steam Deck.

Triste anche l’assenza della Protagonista Femminile, che avrebbe donato al titolo una rigiocabilità stellare, che caratterizzava il più grande punto di forza della versione Portable di PSP, con l’aggiunta di nuove opzioni romance, nuovi Social Link, nuovi dialoghi e scelte, e nuove canzoni. Su quest’ultimo fronte, se si ignora tutto l’incredibile lavoro di ristrutturazione e cura del titolo, siamo ad un passo indietro di contenuti rispetto al passato, difetto che si spera venga mitigato dall aggiunta dell’arco narrativo del FES “The Answer” che conclude la storia e aggiungeva nuovi nemici, boss e sfide.

Commento finale

In conclusione, Persona 3 Reload è un eccellente remake che a discapito di alcune lacune, non manca di divertire ed emozionare, con un comparto tecnico migliorato e meccanico più simile a Persona 5, ad un ridisegnato e stiloso cast stellare, profondo e umano, e ad una soundtrack superlativa, incapace di stuccare per le 70-80 ore richieste per terminare il titolo. La mancanza di un level design fisso come i Palace di P5 può risultare essere stancante a lungo andare, ma non si può negare l’impegno e la varietà del Tartarus che vi regalerà gioie e soddisfazioni. Atlus ci fa dunque ben sperare ad un futuro prospero nel campo dei JRPG, anche se la scelta di una difficoltà più accessibile può scoraggiare i veterani della serie o chiunque cerchi una sfida degna del passato del brand.

VOTO: 8.5

Pro

  • Remake eccezionale, fedele e migliorato
  • Colonna Sonora emozionante
  • Gameplay modernizzato, frenetico e divertente
  • Stile e Tematiche mai banali

Contro

  • Assenza della Campagna Femminile
  • Il Tartarus può essere monotono
  • Pigrizia con i boss e i background
  • Difficoltà troppo bassa